Le gerarchie che sono state stabilite da Max Allegri in casa Juve sono particolarmente chiare, almeno per quanto riguarda il ruolo di portiere. È chiaro che il polacco Szczesny rappresenta l’affidabilità e negli ultimi anni ha sempre avuto la sicurezza dei galloni da titolare, ma da qualche tempo a questa parte Mattia Perin non sembra un semplice dodicesimo, quanto piuttosto una vera e propria alternativa.
Non tutti, però, credono che la coppia di portieri dei bianconeri, sia la migliore del campionato. Anzi, i migliori portieri secondo Ivano Bordon non hanno nulla di bianconero. Nel corso di un’interessante intervista che è stata rilasciata a Fulvio Collovati, altro grande ex del calcio italiano, Bordon ha rivelato quelli che per lui sono i cinque portieri più forti di tutto il massimo campionato italiano. Infatti, nella top five figurano il numero uno del Milan Maignan al primo posto, seguito a ruota da Meret che sembra finalmente aver trovato la sua dimensione al Napoli, poi Carnesecchi della Cremonese, su cui va detto ci sarebbero gli occhi anche della Juve, Vicario dell’Empoli, anch’egli finito sul taccuino della Vecchia Signora e, infine, Musso dell’Atalanta.
La grande trasformazione di Perin
Anche gli amanti delle scommesse e quote live l’hanno notato: la sicurezza che riesce a trasmettere Perin al reparto difensivo quando gioca da titolare è notevolmente cresciuta rispetto alle sue prime partite in maglia bianconera. Le gerarchie sono sufficientemente chiare e, in questo momento, Perin è il vice di Szczesny, ma va detto come diverse prestazioni in questa stagione hanno messo in discussione spesso e volentieri la titolarità del polacco. Ad esempio, nella gara che ha visto la Juventus impegnata in trasferta sul campo dello Spezia, Perin ha messo in mostra un repertorio di parate impressionante. Benne sette quelle decisive che hanno di fatto salvato il risultato, di cui due davvero miracolose. Insomma, Perin ha salvato capra e cavoli, consegnando i tre punti alla Juve.
Un punto di riferimento anche per lo spogliatoio
E proprio il suo carattere umile e lavoratore, hanno permesso a Perin di diventare fondamentale nello spogliatoio. Mai una parola fuori posto, sempre il primo a credere nei suoi compagni e ad incitarli, sempre il primo ad esultare per un gol, sempre uno dei primi ad arrivare sul campo di allenamento in settimana.
La scelta di Perin, presa sul finire della scorsa stagione, è stata criticata da molti. Perché restare alla Juventus, sapendo di essere il vice, quando invece avrebbe potuto andare a giocare in un altro club e avere i galloni da titolare? Lui non ha mai avuto alcun dubbio sul fatto di rimanere o meno alla Juventus. Anche se nessuno gli ha promesso il mondo o la maglia da numero uno, ha sempre avuto l’ambizione di diventarlo. Vuole vincere dei trofei con la maglia della Juve. Per questo motivo, non ha esitato nemmeno un secondo a dare una mano ad Allegri nella gestione dello spogliatoio nel momento più complicato dalla stagione, come ad esempio durante l’inizio parecchio confusionario e subito dopo la penalizzazione.
Di esperienza nel massimo campionato italiano ne ha già fatta e non poca e, di conseguenza, sa bene quando intervenire e quando, invece, conviene tacere e dare semplicemente l’esempio sul campo o nei comportamenti davanti ai compagni di squadra. Non c’è dubbio che ci sia anche lo zampino di Perin dietro questa nuova compattezza della Juventus, con i bianconeri che hanno fatto gruppo dopo quel -15 comminato in classifica che rischia di rovinare tutta la stagione. Non solo, dato che l’ex numero uno del Genoa è molto importante anche per lo stesso Szczesny: il feeling e il rispetto tra i due non mancano ed è senz’altro un dualismo benefico per gli equilibri della squadra.