Al Ramón Sánchez-Pizjuán di Siviglia, due giorni fa, aveva iniziato la partita in panchina. Il match contro la Svezia valeva la qualificazione diretta a Qatar 2022 e serviva non perdere contro Zlatan e compagni. La Spagna di Luis Enrique per i primi 60 minuti ha tenuto bene il campo ma l’ex tecnino del Barcellona sapeva che questa era la partita di Alvaro Morata. Perché, come ha spesso detto Allegri, quando la posta in gioco è alta, quando la partita è da dentro o fuori, lui in qualche modo c’è sempre. Il cambio al 59′ per sostituire un poco ispirato Pablo Sarabia. Poi il classico posizionamento al posto giusto nel momento giusto. Dani Olmo spara un destro violentissimo verso la porta di Robin Olsen. Il portiere ex Roma tocca la palla che sbatte sulla traversa e finisce proprio sui piedi dell’attaccante spagnolo che con uno scavetto la insacca. Qualche attimo per capire se è fuorigioco, ormai abitudine per evitare di smorzare l’entusiasmo e poi la consapevolezza di aver portato la sua nazionale ai mondiali. Proprio lui, criticato negli scorsi mesi per il rendimento negativo con la Juventus e con la Spagna. Proprio lui, difeso sia da Allegri che da Luis Enrique. L’attaccante che segna solo quando è necessario. Certo, alla Continassa servirebbe un bomber pronto a divorare la porta ma quando Alvaro Morata segna poi non si ferma per almeno due mesi. Il gol contro la Svezia suona come una liberazione e l’esultanza ha dato proprio la sensazione di uno sfogo e della voglia di urlare al mondo che le critiche le ha sentite tutte ma alla fine, lui il gol lo ha segnato. Strano e beffardo il calcio che nell’equilibrio delle cose prova sempre a ricamare trame inaspettate.
Testa alla Lazio

Sabato 20 novembre ci sarà l’Olmpico, la Lazio, l’ex Sarri e l’impossibilità di sbagliare. Ci sarà bisogno di metterla dentro per portare a casa i 3 punti e quando si ha il bisogno di segnare il primo pensiero va agli attaccanti. Il centravanti spagnolo lo sa ed è già concentrato per dare il massimo anche in bianconero: “Ho avuto un mese difficile, è chiaro che questo gol può aiutarmi anche lì. Io do sempre il 150%, però a volte non basta. La palla entra o no, finisci in fuorigioco o no. Mi sono fatto male, il rendimento è stato condizionato anche da questo. Ma adesso sto già pensando alla partita contro la Lazio, voglio tornare a far bene per la mia squadra”.
Apprensione per Dybala

Adesso occorrerà pensare anche al partner del centravanti spagnolo. Paulo Dybala, uscito a metà partita contro l’Uruguay di sabato, per un affaticamento al polpaccio. Negli ultimi due giorni, il Diez argentino ha svolto soltanto terapie. Ora solo il tempo ci farà capire se potrà recuperare in tempo per la sfida di domani contro il Brasile e quindi essere più tranquilli in ottica Juventus.