Juventus, Superlega? anche Calderon non è convinto

Calderon si è mostrato molto critico nei confronti della Superlega, la competizione che ha nella Juventus una delle sue portavoci

Christopher Weiss
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La Superlega pareva essersi rimessa in carreggiata dopo la nomina di Reichart a Ceo della A22 Sports, la società che si è presa in carico il progetto della competizione nata con lo scopo di sostituire la Champions League. Dopo un primo tentativo di emersione capeggiato da Juventus, Barcellona e Real Madrid, la UEFA ha intimato i club di abbandonare il progetto e dei membri che avevano inizialmente aderito, solo le 3 fondatrici sono rimaste a portare avanti la loro idea.

Bernd Reichart
Bernd Reichart

Il progetto è stato poi messo in naftalina, salvo ripresentarsi tempo dopo con modifiche alla struttura, la quale era stata criticata inizialmente perché troppo elitaria. Ad oggi il format non è in realtà molto diverso dalle competizioni UEFA. Quello che dovrebbe garantire maggiormente sarebbe lo spettacolo e gli introiti per la salvaguardia economica dei club. Ad oggi, però, ancora non sembrano esserci delle tempistiche definite per l’eventuale lancio della Superlega.

Superlega, Calderon: “Un pasticcio per come l’hanno concepita”

L’ex giocatore del Real Madrid, uno dei club fondatori della Superlega, si è dimostrato molto critico nei confronti di questo progetto. Calderon ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito a El Nacional, dicendo quanto segue: “La Superlega, almeno per come è stata concepita, è un pasticcio. Non dimentichiamo che è durata 48 ore. Anche la banca che l’ha sostenuta si è scusata per essere stata coinvolta in un progetto che ha generato il rifiuto di tutto il calcio. Ci sono state manifestazioni da parte dei tifosi, un fatto molto sorprendente.

Ceferin, UEFA

Gli inglesi hanno insegnato una lezione. Apprezzano molto la meritocrazia e un certo numero di club ha deciso che sarebbero stati loro a viaggiare in prima classe e gli altri in turistica. Inoltre, è stato sollevato nel momento peggiore, quando molti club stavano lottando per sopravvivere a causa della pandemia, è stato eliminato il principio di solidarietà, che è estremamente importante nel calcio, oltre a non spiegare nulla su come sarebbe andata, sulla distribuzione dei i soldi, su come sarebbe stata la competizione. Niente di ciò che è stato fatto ha mostrato che si trattava di un progetto serio”.