L’avventura in maglia Juventus di Leandro Paredes non sta assolutamente andando come sperato al momento del tuo arrivo a Torino. Di fatto, il neo-Campione del Mondo con l’Argentina di Lionel Messi e compagni non è riuscito ancora a mettere in pratica un saggio delle sue qualità con indosso i colori di Madama. Tra infortuni, ricadute, squalifiche e panchine dettate da una scarsa attenzione mentale, l’ex centrocampista del PSG ha finora collezionato solamente ventidue presenze (per lo più dalla panchina) e un solo assist, quello arrivato nel momentaneo 1-0 di Arkadiusz Milik contro il Benfica, abile in un secondo momento a ribaltare il risultato in proprio favore sull’1-2.

Con tutte probabilità, poiché il riscatto automatico sarebbe avvenuto solamente se la Juventus fosse riuscita a conquistare gli ottavi di Champions League (cosa che non ha fatto), Leandro Paredes non verrà riscattato a fine stagione e, quindi, il futuro prossimo dell’argentino in maglia numero 32 potrebbe essere lontano da Torino. Prima di arrivare a soluzioni troppo affrettate, però, è giusto ricordare che, con tutte probabilità, viste le indisponibilità del pacchetto di centrocampo, Paredes dovrebbe partire da titolare nell’attesissimo Derby della Mole contro il Torino. Che questa sia la sua chance di rinascita? Nel frattempo Tuttosport ipotizza il perché di un Flop stagionale tutto tranne che aspettato.
Tuttosport su Paredes: “Magari sarebbe voluto rimanere ancora alla Juventus”

Leandro Paredes, da quando è atterrato a Torino sponda Juventus, non è mai riuscito a dimostrare tutto quello che di buono ed incredibile aveva regalato agli occhi del mondo intero, sia nella sua prima esperienza italiana alla Roma che nel suo soggiorno nella capitale francese al PSG. Tuttavia, secondo Tuttosport, il motivo che potrebbero aver scatenato il Flop di stagione in corso da parte del centrocampista argentino potrebbe essere: “Il mancato riscatto non può essere un alibi per spiegare la sua involuzione: magari ci sarà rimasto male perché avrebbe voluto continuare la sua avventura alla Juventus, ma in un campione a un certo punto scatta anche un moto d’orgoglio”.