Correva l’anno 1980 quando il giovane irlandese Liam Brady approdò in Italia, sponda Juventus. Quello che prima era un calciatore abituato a giocare in un calcio per cultura e disciplina ben diverso da quello del Bel Paese (infatti venne fatto crescere calcisticamente all’Arsenal, fino all’approdo consequenziale nella prima squadra dei Gunners), si rivelò fondamentale per l’acquisizione da parte della ciurma bianconera di due campionati di Serie A, quello consecutivi dal 1981 al 1982. Tuttavia, proprio nella stagione seguente all’ultimo scudetto conquistato con indosso i colori di Madama, Brady venne ceduto alla Sampdoria.

Il giocatore nato a Dublino, in Irlanda, nel lontano 1956, rimase poi fedele all’Italia fino al 1987, anno in cui dopo essere passato anche per Inter e Ascoli, decise di tornare in Inghilterra, sponda West Ham, per terminare la propria carriera calcistica: in data 1 luglio 1990, Liam Brady decise di appendere gli scarpini al chiodo, dopo quindici anni di ottimo percorso professionistico. Proprio l’ex trequartista della Juventus tra le altre, è stato intervistato ai microfoni di Buzz.ie, ricordando alcuni aneddoti della sua vita nel Bel Paese.
Liam Brady e il rapporto con la Sampdoria: “Battemmo Juve, Inter e Roma”

Dopo aver collezionato dal 1980 al 1982 più di settantacinque presenze con la casacca della Juventus, dalle quali riuscì a scaturire un bottino di 15 gol e 1 assist, Liam Brady sposò il progetto innovativo e ambizioso della Sampdoria, in anni in cui il club blucerchiato si avviava verso un percorso societario che avrebbe poi portato qualche stagione più tardi anche allo Scudetto e alla finale di Coppa dei Campioni, purtroppo persa per 1-0 nel 1992 contro il Barcellona.
Gli anni passati tra Piemonte e Liguria, di fatto, sono quelli che l’irlandese ricorda con più affetto, e lo fa notare con le seguenti dichiarazioni anche ai microfoni di Buzz.ie, affermando: “Dopo la Juve non ho vinto più trofei, ma ho giocato in squadre di alto livello. La Sampdoria era appena stata promossa e abbiamo battuto Juventus, Inter e Roma nelle prime tre partite. Avevamo Trevor Francis, un giovane Roberto Mancini, tanti bravi giocatori”.