Una sconfitta che fa più male di una sberla per la Juventus, che volava sulle ali dell’entusiasmo con l’ambizioso obiettivo di raggiungere un posto in UEFA Champions League. La risposta della Roma, però, è stata categorica ed è andata in scena proprio nella giornata di ieri, Domenica 5 marzo. I bianconeri hanno fatto visita allo Stadio Olimpico per la 25esima di Serie A, trovando però il cancello della porta giallorossa completamente chiuso. 1-0 dei padroni di casa che vale più di mille parole per la squadra di Mourinho.

Un sogno ambizioso – in particolare dopo la penalizzazione di 15 punti – che, però, la Juventus seguiva con speranza e forza di volontà. Sulla sconfitta subita per mano della Roma si esprime Andrea Di Caro tramite editoriale per La Gazzetta dello Sport: “Per circa un’ora Roma-Juve è stato il peggior spot del calcio italiano nel mondo. Partita che definire brutta, bloccata, avara di occasioni è dire poco. Quasi un’ora di tatticismo esasperato, con un calcio davvero di altri tempi, fortunatamente per gli spettatori interrotto dal gol della domenica trovato da Mancini che ha dato una scarica di adrenalina alla partita”.
Juventus, Di Caro analizza i bianconeri: “Non diversa da tante altre volte”
Una partita tattica ed all’attesa dell’avversario, proprio come ce la si aspettava. La sfida tra Roma e Juventus è stata la perfetta bella copia del match d’andata, quella volta finito in pareggio. I bianconeri non si rendono protagonisti di una super prestazione, ma grazie ai propri talenti riescono a costruire diverse occasioni pericolose. Questa l’analisi di Andrea Di Caro: “Gli appassionati che vorrebbero godersi anche spettacolo ed emozioni? Possono andare al cinema. La Juve non è stata diversa da tante altre volte in cui ha brillato poco. Riuscire a rubare l’occhio in una gara simile era ancora più difficile, nonostante almeno Allegri avesse messo in campo giocatori dediti alla fase offensiva“.

Impostazione di gioco che è stata condivisa, quasi a specchio, da parte di Josè Mourinho. Né Juventus né Roma avevano intenzione di lanciarsi in attacco, ma cercavano di interpretare il momento. Il risultato? Un gol che decide la partita ed una prestazione di sacrificio da parte dell’ex della serata, Paulo Dybala. Ecco cosa ne pensa Andrea Di Caro: “La Roma di ieri ha fatto suo il motto storicamente della Juve: vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Mourinho ha giocato con cinque difensori, due mediani difensivi e due centrocampisti a supportare Dybala, unico vero giocatore offensivo”.