Dopo l’uscita dall’Europa League, in quella partita che avrebbe dovuto essere una sfida caratterizzata dalla voglia di andarsi a prendere una finale europea, alla Juventus brucia ancora quella sconfitta contro il Siviglia, e gli umori all’interno dello spgliatoio non sono certo idilliaci. Infatti come riporta Tuttosport, qualcosa sembrerebbe essersi rotto dopo il 2-1 rifilato dagli spagnoli ai bianconeri in semifinale giovedì 18 maggio.
A tal proposito in casa Juventus quest’anno come non mai, la parola più usata per rappresentare la prossima stagione è rivoluzione. Effettivamente in questi ultimi 4 anni di rivoluzioni ce ne sono state parecchie a cominciare dai tre allenatori cambiati, fino alle cessioni e agli acquisti dell’ulima estate. Ma questa volta il cambiamento potrebbe essere più profondo, includendo tutti i settori, sia dirigenziali che sportivi. Partendo dal presupposto che Allegri sembrerebbe ancora ben saldo sulla panchina.

Juventus: Paredes, Cuadrado e Rabiot con la valigia pronta
Molto del futuro della Juventus verrà scritto a partire da luned’ 22 maggio quando verrà rivista la penalizzazione e riformulata la sentenza legata alle plusvalenze. I bianconeri quindi scendereanno in campo contro l’Empoli già a conoscenza della nuova situazione di classifica, ed in base a quello ovviamente anche l’aspetto psicologico della gara subirà un impatto non indifferente, soprattutto se i punti tolti facessero sprofondare nuovamente i biaqnconeri fuori dall’Europa.

Il contraccolpo in questo caso da parte della Juventus non sarebbe devastante soltanto dal punto di vista sportivo, ma anche e soprattutto da quello economico e di visibilità, che la partecipazione alle coppe europee garantirebbero. Infatti se come anticipato da La Gazzetta dello Sport, Paredes non verrà riscattato e probabilmente tornerà al PSG, e Cuadrado verrà liberato dalla società a giugno, per Rabiot l’assenza di una finestra sull’Europa come la Champions League, vorrebbe dire addio certo.

Juventus, da dove ripartire?
Perin, Danilo, Bonucci, Gatti, Bremer, De Sciglio, Fagioli, Locatelli, Miretti, Kostic. Iling, questo potrebbe essere il punto di partenza della nuova Juventus per la prossima stagione, il famoso zoccolo duro sul quale rifondare e mettere le basi per un nuovo ciclo. A questi si dovrebbero aggiungere anche Vlahovic e Chiesa, che però secondo la dirigenza bianconera come riporta la Rosea, potrebbero essere sacrificabili per fare cassa e sostenere il progetto in caso di mancata qualificazione in una competizione europea.

La questione Di Maria
E poi c’è lui, Angel Di Maria. Per l’argentino il discorso è diverso, il Fideo avrebbe già manifestato di voler restare alla Juventus anche senza la vetrina delle competizioni europee, però resta il fatto che quest’anno avrebbe dovuto essere quel giocatore acquistato per fare la differenza, il top player illuminante capace da solo di cambiare il volto alle partite, e questo in tutta la stagione si è visto solo in un paio di partite, troppo poco per le ambizioni della Vecchia Signora.

Quindi se per Di Maria il futuro è ancora incerto, per alcuni potrebbe essere già segnato come Szczesny, Rugani e Kean che potrebbero lasciare a giugno, e Milik che invece la dirigenza della Juventus avrebbe tutte le intenzioni di riscattare, anche perché l’operazione sarebbe tranquillamente alla portata delle casse bianconere. La parola d’ordine quindi per la prossima stagione sarà ricostruire, e a seconda degli sviluppi extra campo, se sarà per scelta o per necessità.