Il calcio che conosciamo tutti è quello che si gioca all’interno del rettangolo di gioco, quello che ci fa emozionare. Dall’altra parte, però, c’è un altro calcio che si gioca su scrivanie di dirigenti, tribunali e sanzioni. È la situazione che vede al momento protagonista la Juventus, indagata e condannata per aver gonfiato le plusvalenze, ottenendo così un vantaggio sul campo. La penalizzazione di 15 punti sull’attuale campionato di Serie A per i bianconeri ha fatto discutere molto ed ancora oggi è una causa aperta.

I bianconeri si sono infatti rivolti al Collegio di garanzia dello Sport nelle ultime settimane, presentando un ricorso che potrebbe di fatto restituire i punti sottratti dalla penalizzazione. Per la Juventus, però, non finisce qui. Il club è infatti indagato su altri due fronti, quello delle manovre a bilancio e quello riguardante la questione stipendi. Insomma, il calcio italiano non vive oggi un buon momento e proprio su tale tasto preme Gabriele Gravina, presidente della FIGC, intervenuto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere.
Juventus, Gravina: “I bilanci di una società di calcio devono essere sani”
A seguito della situazione che vede la Juventus colpevole di diversi reati, il volto del calcio italiano è stato macchiato agli occhi esteri. Manovre a bilanci ed excamoutage che non fanno del bene alla Serie A, con lo stesso presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che non ha dubbi: “In un momento di crisi il sistema va rifondato, la riforma dei campionati è un atto non più procrastinabile. Serve senso di responsabilità, abbiamo bisogno di una rivoluzione cultura per rilanciare il mondo del calcio“.

Necessario rifondare il mondo del calcio secondo il presidente della FIGC, così da mantenere più controllo sulle manovre dei club. Oggi all’interno dell’occhio del ciclone c’è la Juventus, la quale sta trascinando l’interno campionato italiano. Queste le parole di Gabriele Gravina: “I bilanci di una società di calcio devono essere ancora più sani di qualsiasi società. L’etica e le regole sono un aspetto fondamentale. L’economia deve tenere in considerazione il mondo del calcio, è un mondo che sta reagendo e che impatta per lo 0,58% da solo sul PIL del nostro paese”.