Se si può parlare di campi “ostici” per la società della Juventus, per storia e anche presente, allora quello di Genova, più precisamente lo stadio Luigi Ferraris, è da sempre un duro banco di prova per i giocatori bianconeri, anno dopo anno incappati in vere e proprie partite da Thriller, nonostante anche un buon divario tecnico e di squadra rispetto alle due realtà liguri che si dividono tale impianto: per tornare, ad esempio, ad una di quelle specifiche gare, non basta altro che fare un salto temporale di esattamente nove anni fa, quando in data 16 marzo 2014 il Genoa ospitò la ciurma dell’allora tecnico di Madama Antonio Conte tra le proprie mura, facendogli sudare una vittoria arrivata solamente agli sgoccioli del match con un’invenzione del solito Andrea Pirlo.

Era il campionato di Serie A valevole per la stagione 2013/14, anno in cui tra l’altro alla fine della competizione la Juventus, oltre ad alzare al cielo il proprio terzo scudetto consecutivo della nuova era, riuscì ad imporsi con un nuovo record di punti nel tabellone: mai nessuno come i bianconeri, che arrivarono a quota 102 punti, frutto di un percorso pressoché perfetto, tranne in Europa, purtroppo. Ma adesso non ci resta che riavvolgere il nastro e rivivere assieme quella che fu una delle partite più particolari ed emozionanti dell’intera stagione 2013/14, quella in cui Genoa e Juventus si diedero battaglia al Ferraris nel 28esimo turno di Serie A e, che, alla fine, i bianconeri ricordano con affetto grazie alla vittoria in extremis strappata dai piedi del Maestro Andrea Pirlo: il vero e proprio motore del centrocampo.
Genoa-Juventus 0-1: Quando tutto sembrava perduto, Pirlo disegna il piano

L’ufficiale fischio d’inizio della gara valevole per il ventottesimo turno di Serie A 2013/14 avvenne circa alle ore 20:45 di domenica 16 marzo 2014, con l’allora arbitro della gara, Paolo Mazzoleni, che aprì le danze dallo stadio Luigi Ferraris per l’incontro tra Genoa e Juventus, storicamente una partita mai come le altre. In un primo tempo di assedio a tinte bianconere, la formazione di Giampiero Gasperini venne aiutata anche da un pizzico di fortuna, se ci fosse stato il VAR probabilmente quell’incontro si sarebbe fatto meno spettacolare e più a senso unico.
Di fatto, dopo un gol annullato per reale fuorigioco di Daniel Osvaldo, fu ancora il centravanti in maglia numero 18 a siglare la rete dello 0-1, ma anche quella, in maniera errata, venne annullata. Insomma, tra due reti non convalidate e una conclusione velenosa di poco al lato di Paul Pogba, si passò direttamente al secondo tempo. Anche la seconda frazione portò con sé più di qualche polemica, con un Penalty concesso ai padroni di casa per un tocco di mano involontario di Arturo Vidal in area di rigore, qualche minuto prima negato alla Juventus per la stessa dinamica.

Tuttavia, fortunatamente dagli undici metri Gianluigi Buffon riuscì a neutralizzare il tiro piazzata ma lento di Alberto Gilardino, facendo rimanere tutto a galla. Dopo un’altra chance per Paul Pogba da una parte e di Andrea Bertolacci dall’altra, arrivò il momento più atteso. Al minuto 89, vicinissimi alla fine di una gara a reti inviolate, Andrea Pirlo si incaricò della battuta di un calcio di punizione splendido per coordinazione, potenza, effetto e angolazione: insomma, il mix per il gol della giornata a bucare un incolpevole Mattia Perin sotto l’incrocio dei pali. Quello di Pirlo fu l’unico gol della partita, che terminò, quindi, sul risultato finale di 0-1: tanta paura per i bianconeri, che poi riuscirono ad espugnare anche Genova.